lunedì 28 aprile 2014

Piadina con salmone affumicato


Quando non si ha voglia di stare troppo ai fornelli, una piadina è un' ottima alternativa per cena.




Ingredienti:

  • una confezione di salmone affumicato,
  • Certosa,
  • una foglia di pan di zucchero,
  • una confezione di piadine (ne bastano 2 dischi).
Accendere la piastra e iniziare a scaldare la piadina da un lato. Spalmarvi la certosa e farcire con il salmone e la foglia di pan di zucchero. 



Coprire con l'altra piadina che nel frattempo avete scaldato e rimettere sul fuoco dal lato non cotto.
Tagliare a metà e la vostra cena per due è servita!





martedì 22 aprile 2014

Ricicilo uova di Pasqua





Ecco come ci troviamo a casa dopo le feste pasquali. Montagne di cioccolato che i bambini, e non solo loro, divorerebbero volentieri ma teniamo imbustate e ai ripiani alti.


Il riciclo del cioccolato non fa che aumentarne la resa e quindi se ci troviamo con 4 kg di cioccolato, riutilizzarlo in cucina non fa che aumentare la dose di zuccheri :-/ 
Per fare una torta ci vogliono appena 200 gr di cioccolato e ne uscirà un dolce che peserà molto più di 200 gr...sensi di colpa a non finire! La potete usare per glassare i biscotti fondendola oppure per fare torte.  

Vi lascio il link di qualche ricetta, vi rimanderà facilmente al mio blog, molte di voi mi hanno richiesto ricette ma vi assicuro che le scorte non si esauriranno, ecco come la cioccolata diventa un problema, un dolcissimo problema come tutte le cose buone :-D

torta cioccolatino (200 gr.),

torta noci e cioccolato (150 gr.),


tortine orzo e cioccolato (100 gr ca.),


Angel Cake (150 gr ca.),


biscotti (100 gr  ca.).


gelato casalingo al cioccolato (350 gr.)


Biscotti con cioccolato

Torta noci e cioccolato

Angel Cake


Torta cioccolatino


Orzo e cioccolato

Gelato casalingo al cioccolato


Buon divertimento in cucina... 
Kochen mit Liebe (Cucina con amore)!




venerdì 18 aprile 2014

Il cavallo e la pupa


Io mi sono adoperata per la scarcella pugliese
e la mia vicina ha realizzato il
cavallo con questa ricetta.

Qui in Abruzzo si usa abbinare il cavallo ad un bambino e la pupa ad una bambina. Per la pupa potete ispirarvi a questa foto che mi ha mandato Elisa davvero bellissima :-) e il cavallo non è da meno



di Elisa Santarelli

di Elisa Santarelli
Questo è lo stampo per il cavallo che si trova facilmente al mercato, almeno qui in Abruzzo :-/ 


Per questo impasto si possono facilmente ottenere due sagome, spazio alla fantasia e all'opera.

Ingredienti per due figure:
  • 1/2 kg di farina 00,
  • 200 gr di zucchero,
  • 3 uova,
  • un limone grattugiato,
  • una bustina di vanillina,
  • 120 ml di olio evo,
  • un pizzico di sale,
  • una bustina di lievito vanigliato.
Per decorare (a piacere):
  • un albume per spennellare,
  • codette colorate,
  • confettini colorati,
  • confettini argentati, 
  • chicchi di caffé (occhi),
  • pasta di zucchero (se vi risulta più semplice per i dettagli),
  • uova sode.
Disponete la farina su di una spianatoia e fateci il buco al centro
per metterci le uova e lavorate tutto raccogliendo gli ingredienti.
In ultimo aggiungete il lievito e ammassate fino a formare una palla che lascerete riposare una ventina di minuti. Stendete con il matterello e intagliate con la forma del cavallo.
Accendete il forno a 180°C. Disponete sulla teglia infarinata o con della carta da forno e iniziate a dargli la forma e a decorarlo con confettini, treccine di impasto, etc.
Infornate a 180°C per 30 minuti.



Questo sarà il risultato: un biscottone asciutto perfetto per la colazione, quasi un pan di spagna, i bambini ne andranno matti.

mercoledì 16 aprile 2014

Scarcella di Pasqua


 

Nella tradizione pugliese sono diverse le forme che si danno alla scarcella (agnello, colomba, cuore, cavallo, campana, gallo, cestino, nido, treccione arrotolato), la cosa che le accomuna è la presenza dell'uovo sodo sistemato nella cella. Le uova vanno dunque 'scarcerate' ed è questo il divertimento dei più piccini. Si possono anche glassare con una glassa ottenuta con zucchero, acqua e succo di limone, come si fa con i taralli di Pasqua pugliesi, quelli giganti, lisci con lo spacco lungo tutta la circonferenza, un vero capolavoro. Il prossimo anno non mancherò di adoperarmi con la ricetta della nonna!

Ingredienti: 

  • 500 farina 00,
  • 1 uovo,
  • 150 gr di zucchero,
  • 100 ml di olio evo,
  • 120 ml di latte a temperatura ambiente,
  • scorza di limone,
  • un pizzico di sale,
  • 1/2 bustina di lievito chimico.
Per decorare:
  • un uovo sodo,
  • un albume per spennellare,
  • codette colorate,
  • granella di cioccolto,
  • confettini colorati,
  • uvetta passa per gli occhi.
Mettete la farina sul tavolo facendo la classica fontana e al centro iniziate a sbattere l'uovo e ad amalgamare il resto degli ingredienti, in ultimo sul tavolo mettete il lievito e ammassate il panetto preparato fino a raccogliere tutto.
Aiutatevi con gli stampi appositi tagliando l'impasto steso con il matterello, Decorate con treccine facendo dei serpentelli, inserite l'uovo fermandolo con l'impasto a celletta. Spennellate con l'albume sbattutto e decorate con i confettini e le codette. 



Disponete su di una teglia infarinata e infornate a 180° C per 30 minuti. 


Il cavallo

Il gallo


La consistenza sarà quella di un vero e proprio biscotto. 





martedì 15 aprile 2014

Ciaccia di Pasqua dolce all'anice (di Milla)



Ecco che un giorno mi spunta sulla pagina facebook la foto di una bella fetta di 'Ciaccia' con i semini d'anice. Nel blog della mia collega foodblogger troverete meraviglie, lei posta foto da favola, di un candore... e le ricette non sono da meno, questa ne è la prova. Gliel'avevo detto che l'avrei 'rubata', ovviamente io ho fatto delle varianti, per la ricetta originale cliccate qui
Devo dire che sono partita in quarta perché già la foto mi aveva stregata. Non vedevo l'ora di mettere alla prova il mio Lona. Ho pensato semplicemente dal giorno prima a rinfrescare il lievito e a comprare gli ingredienti, poi nel corso della lavorazione rischiavo di bruciare ancora una volta la mia planetaria da pochissimo uscita nuova di zecca dall'assistenza. Mi sono trovata una massa enorme di impasto, occupava mezzo tavolo :-/ solo alla fine ho letto che era per tre-quattro porzioni!


(Questo era l'impasto prima della lievitazione). Metto in forno a lievitare e dopo 3 ore, tornata dai servizi, entro in casa e sento un odore stupendo che accarezza l'anima. Apro il forno e non vi dico... non ho avuto il tempo di fare la foto perché mi sono sentita nei guai. Il forno era pieno di ben di dio ed oltre ad essersi sporcata la leccarda, l'impasto era finito sul fondo del forno...nooo nella ventola! Armata di stecchini per spiedini ho cercato di togliere l'impasto filante. Mi sono sentita una dilettante ai fornelli credetemi!

Consiglio mammaloris: Dimezzate le dosi, vi consiglio addirittura di calcolare 1/3 su tutti gli ingredienti, altrimenti a meno che non abbiate una macchina professionale, PROFESSIONALE, entrerete come me nel panico. Un impasto lievitato (benedico) non è cosa facile da gestire :-D
Vi serviranno inoltre 4 teglie alte o 4 contenitori di quelli per panettoni.



Qui ne vedete solo tre perché una l'ho data in adozione al forno della vicina :-D

Ingredienti:
  • 6 uova,
  • 1/2 lt di latte fresco intero,
  • 200 gr di burro fuso raffreddato,
  • 250 gr di lievito madre,
  • 75 gr di lievito di birra (1 cubetto è 25 gr, quindi 3),
  • 1750 gr di farina 00,
  • 600 gr di zucchero,
  • 2 bustine di vanillina,
  • 15 gr di semini di anice,
  • 30 gr di limoncello,
  • 2 fialette di fiori di arancio,
  • la scorza di un limone.


Come ho detto sopra la sera prima ho rinfrescato il mio lievito madre. La mattina mi sono messa all'opera dando buca a molte telefonate in arrivo, ero molto concentrata a seguire la ricetta di Milla passo passo. 
Ho tirato dal frigo il lievito madre un'ora prima di iniziare a lavorarlo. 
Ho messo il lievito madre nella planetaria e ho iniziato a scioglierlo con parte del latte a temperatura ambiente. Ho unito i cubetti di lievito sbriciolandoli. Ho lasciato lavorare la planetaria aggiungendo la farina e il latte alternando poco alla volta. E' il momento di aggiungere le uova, una per volta aggiungendo l'altra solo quando sarà ben amalgamata all'impasto. 
Ho aggiunto lo zucchero e gli aromi, il burro raffreddato (non di frigo). Prendere l'impasto aiutandosi con le mani infarinate e posizionarle in una ciotola capiente (enorme, direi, :-D lieviterà tantissimo). Riporre in forno preriscaldato a 50 gradi e spento. Coprire con un panno umido e andare a fare gli altri servizi, avrete 3 ore di tempo. 
Trascorso il tempo riprendete l'impasto senza lavorarlo e disponetelo negli stampi per panettone (io mi sono ingegnata anche con lo stampo del parrozzo, la mia vicina con quello della ciambella, imburrati e infarinati). Lasciate lievitare un'altra ora ca. fate triplicare l'impasto e infornate a 170° per meno di un'ora. Fate la prova stecchino! Lasciate raffreddare su una graticola e sformate quelli nelle teglie. 
La vostra Ciaccia è pronta! Non è un dolce tipico delle mie parti ma ricordo di averlo mangiato e apprezzato. Siccome non è proprio come il panettone, ha l'aspetto asciutto, va accompagnato con panna, cioccolato dell'uovo di Pasqua o addirittura gelato, ce lo vedo bene, sì sì!
Vi assicuro che l'hanno divorato senza 'correzione'. A voi la scelta su come gustarlo!




Buona Pasqua!

Succo di frutta fatto in casa (facile)

Pomeriggio piovoso e per il piccolo che torna dall'asilo avevo pensato alla frutta cotta, sì la frutta cotta quella che danno in ospedale :-) sarebbe stata una cosa dolce e allo stesso tempo non la merendina che mi avrebbe richiesto ;-)
Poi dovevo pensare anche alla merenda di Loris e allora mi sarebbe servito il minipiner. Vado a frullare e cosa ci esce? Un bel succo di frutta :-) Ovviamente frullo tutto e metto nel barattolone da kg in frigo.


Occorrente: minipiner 

Ingredienti:
  • 4-5 frutti (mele e pere)
  • 3 cucchiai di zucchero
  • 1 limone spremuto
  • 1 lt di acqua


Ho messo a bollire in una casseruola le mele e le pere tagliate semplicemente in quattro parti, come quando le sbucciamo per mangiarle.
Si vedrà dal colore quando saranno cotte, non ci vorrà molto. Con una forchetta provate ad inciderle per sicurezza. Lasciate intiepidire e mettete (acqua di cottura e frutta) nel boccale per frullare ad immersione. Se avete usato una casseruola abbastanza alta potrete frullare direttamente nella pentola.  Il vostro succo sarà pronto. Facilissimo non trovate?
Personalmente odio quando mi chiedono i succhetti confezionati, così brontolerò  meno ;-)


mercoledì 2 aprile 2014

2 Aprile Light it up blue

La Giornata Mondiale sull’autismo deve servire a sensibilizzare dunque promuovere la ricerca scientifica, infondere solidarietà nei confronti dei caregiver familiari e del gruppo di lavoro che ruota attorno al soggetto con disturbo. Questa mattina ho notato come mamma tanta solidarietà da parte della scuola e delle mamme. Il mio grazie è d’obbligo. Spiacevole e inopportuno il taglia erba che ha nascosto le vocine dei bambini e turbato e messo in agitazione Loris. Ecco il punto, la conoscenza di questa sindrome. Gli autistici non amano la confusione, in loro si crea uno stato di disagio immane e i rumori amplificati li ‘accecano’. Possiamo fare meglio. Far conoscere significa organizzare incontri tematici. Tante mamme mi telefonano, mi chiedono consiglio su come aprire gli occhi alla loro amica cui vedono il figlio ‘buffo’ che ‘fa come Loris’. Sapete cosa rispondo? “Non cercare di aprirle gli occhi, non lo farà, restale vicina come amica perché ne avrà tanto bisogno”. Care mamme, i primi medici dei nostri figli siamo noi. Questo è il mio messaggio per una diagnosi precoce! L’autismo ha diverse forme, non è facile la diagnosi. Vi assicuro che vi è anche un Terzo autistico, completamente diverso sia da Loris che da Alessandro. I medici iniziano con diagnosi del tipo: Disturbo pervasivo dello sviluppo, disturbo dello spettro autistico, etc.
Alle Istituzioni, agli esperti del settore l’arduo compito di far capire che un bambino troppo vivace non è solo vivace; un bambino che mette in ordine in modo compulsivo non è ordinato; un bambino che ama strofinarsi con panni setosi e lisci non è coccolone; un bambino che annusa non è carino; un bambino che ha attenzione morbosa per degli oggetti non gli è semplicemente affezionato; se verbale non vuol dire che non sia autistico! Care mamme aprite gli occhi, l’autismo ha diverse forme, solo una visita neuropsichiatrica infantile potrà col tempo diagnosticarvelo. Ben vengano manifestazioni, fiaccolate, questo per me è tantissimo, ma IO VOGLIO l’aiuto per le mamme che non sanno e hanno paura di vedere, questo si può fare solo con personale qualificato. Un microfono per un dibattito non sarebbe male. Resto a disposizione per la prossima manifestazione del Comune di Manoppello! (tratto dalla mia pagina Fb del 2 aprile 2014)



Il mio blu in cucina ;-)




CHE COSA CI CHIEDEREBBE UN AUTISTICO

1. Aiutami a capire. Organizza il mio mondo e facilitami le cose in modo che possa
anticipare quello che sta per succedere. Dammi ordini, strutture e non caos.
2. Non angustiarti con me, perché mi angustio. Rispetta il mio ritmo. Potrai sempre
relazionarti con me se comprendi le mie necessità e il mio modo speciale di capire la
realtà. Non deprimerti, normalmente avanzo e mi sviluppo ogni volta di più.
3. Non parlarmi toppo e troppo in fretta. Le parole sono "aria" per te, ma possono essere un carico molto pesante per me. Molte volte non sono il modo migliore di relazionarti con me.
4. Come gli altri bambini, come gli altri adulti ho bisogno di condividere il piacere, e mi piace fare le cose bene, sebbene non sempre ci riesco. Fammi sapere in qualche modo quando ho fatto bene le cose e aiutami a farle senza errori. Quando faccio troppi errori mi succede come a te: m'irrito e finisco con rifiutare di fare le cose.
5. Necessito più ordine di quello di cui hai bisogno tu, più prevedibilità nel contesto di quella che richiedi tu. Dobbiamo negoziare i miei rituali per convivere.
6. Mi è difficile comprendere il senso di molte delle cose che mi chiedi che faccia. Aiutami a capirlo. Cerca di chiedermi cose che possano avere un senso concreto e decifrabile per
me. Non permettere che mi annoi o resti inattivo.
7. Non invadermi eccessivamente. A volte le persone sono troppo imprevedibili, troppo
rumorose, troppo stimolanti, rispetta le distanze di cui ho bisogno, ma senza lasciarmi da
solo.
8. Ciò che faccio non è contro di te. Quando ho un attacco di rabbia o mi do colpi, se rompo qualcosa o mi muovo troppo, quando mi è difficile prestare attenzione, o fare quello che mi chiedi, non sto cercando di farti dispiacere. Visto che ho un problema di intenzioni non attribuirmi cattive intenzioni!
9. Il mio sviluppo non è assurdo, anche se non è facile da capire. Ha una sua logica e molte delle condotte che definite "alterate" sono modi di affrontare il mondo nel mio . modo
speciale d'essere e percepire. Fai uno sforzo per capirmi.
10. Le altre persone sono troppo complicate. Il mio mondo non è complesso e chiuso, ma
semplice. Anche se ti sembra strano ciò che ti dico, il mio mondo è tanto aperto, tanto
senza inganni e bugie, tanto ingenuamente esposto a chiunque sia, che risulta difficile
penetrare in esso. Non vivo in una "fortezza vuota" ma in una pianura tanto aperta da
sembrare inaccessibile. Ho molte meno complicazioni delle persone che voi considerate
normali.
11. Non chiedermi sempre le stesse cose e non esigere da me le stesse routines. Non devi
diventare tu autistico per aiutarmi. L'autistico sono io, non tu.
12. Non sono solo autistico. Sono anche un bambino, un adolescente o un adulto. Condivido molte cose con i bambini, adolescenti o adulti che voi definite "normali". Mi piace giocare e divertirmi, voglio bene ai miei genitori e alle persone vicine, mi sento soddisfatto quando faccio bene le cose. È più quello che abbiamo in comune di ciò che ci divide.
13.Vale la pena di vivere con me. Posso darti tante soddisfazioni come altre persone, sebbene non siano le stesse. Può arrivare un momento nella tua vita, in cui io che sono autistico, sia la tua maggiore e migliore compagnia.
14. Non aggredirmi chimicamente. Se ti hanno detto che devo prendere una medicina fai in
modo che sia controllata periodicamente dallo specialista.
15. Né i miei genitori né io abbiamo colpa di ciò che mi succede. Tanto meno ce l'hanno gli specialisti che mi aiutano. Non serve a niente che vi diate la colpa uno con l'altro. A volte le mie reazioni e i miei comportamenti possono essere difficili da capire e da affrontare ma non è colpa di nessuno. L'idea di colpa non produce altro che sofferenza in relazione al mio problema.
16. Non mi chiedere continuamente più di quello che sono capace di fare, ma chiedimi quello che posso fare. Aiutami a divenire più autonomo, a capire meglio, ma non aiutarmi di più di quello che necessito.
17. Non devi cambiare la tua vita per il fatto di vivere con una persona autistica. A me non serve a niente che tu stia male, che ti rinchiuda e ti deprima. Necessito benessere e stabilità emotiva intorno a me per stare meglio. Pensa che nemmeno il tuo partner ha colpa di ciò che mi accade.
18. Aiutami con naturalezza senza fame un'ossessione. Per potermi aiutare, devi avere dei momenti tuoi in cui riposi o ti dedichi alle tue attività. Avvicinati a me, non andartene, ma
non sentirti sottomesso ad un peso insopportabile. Nella mia vita ho avuto periodi brutti, ma posso stare sempre meglio.
19. Accetta m i come sono. Non condizionare la tua accettazione al fatto che io smetta di essere autistico. Sii ottimista senza crearti illusioni. La mia situazione normalmente migliora anche se per il momento non c'è una cura.
20. Sebbene mi sia difficile comunicare o non riesca a capire le sottigliezze sociali, ho alcuni vantaggi rispetto a voi che vi definite "normali". Faccio fatica a comunicare ma non sono solito ingannare. Non comprendo le sottigliezze sociali, ma non partecipo nemmeno alle doppie intenzioni o ai sentimenti pericolosi così frequenti nella vita sociale. La mia vita può essere soddisfacente se è semplice, ordinata, tranquilla, se non mi si chiede costantemente e solo quello che mi costa di più. Essere autistico è un modo d'essere anche se non è il modo normale. La mia vita di persona autistica può essere tanto felice e soddisfacente come la tua "normale". In queste vite possiamo arrivare ad incontrarci e a condividere molte esperienze.
Estratto della relazione di Angel Rivière
Professore di psicologia evolutiva presso l’Università Autonoma di Madrid